Accendiamo insieme una luce contro la tratta?



Siamo chiamati anche noi secolari a pregare e riflettere contro la tratta delle persone: questo l’obiettivo della Prima Giornata internazionale  contro la tratta di persone, in programma l’8 febbraio, sul tema: "Accendi una luce contro la tratta". La Giornata, presentata ieri con una conferenza stampa in Vaticano, che si celebra nel giorno della festa di Santa Giuseppina Bakhita, schiava sudanese, liberata e divenuta religiosa canossiana, canonizzata nel Duemila, è promossa dalle Unioni internazionali femminili e maschili dei Superiori/e Generali (UISG e USG), e patrocinata dalla Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica, dal Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti e dal Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace.

Le ultime stime pubblicate dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) nel 2014 affermano che nel mondo ci sono circa 21 milioni di persone in situazione di traffico di persone, e si
stima che ogni anno vengano trafficate da 700.000 a 2 milioni di persone.
Come ha spiegato suor Gabriella Bottani, SMC, nella conferenza stampa di presentazione della Giornata, siamo invitati a pregare e riflettere per: vedere meglio il cammino da percorrere insieme; rischiarare il buio causato da tutto ciò che sfrutta la vita per fini di lucro; ridare speranza a chi vive il dramma della tratta, perché scopra di non essere solo; trasformare mente e cuore, rompendo la superficialità e l’indifferenza che ci impedisce di riconoscere l’altra persona come fratello e sorella; ritrovare la forza di un’azione collettiva; riconoscere e rimuovere le cause che sostengono la tratta di persone in tutte le sue modalità; sostenere il nostro impegno a favore della libertà e della dignità della persona; vivere la mistica e la profezia dell’azione di Dio nella storia.