Verso la solennità della B. V. Maria del Monte Carmelo (4)

Quando si parla del Carmelo il pensie­ro va alla sacra montagna, che nel mondo biblico è sempre conside­rata come simbolo di grazia, di benedizion­e e di bellezza. Su questa montag­na i Carmelitani dedicarono alla Vergine Madre di Dio, Flos Car­meli, la loro prima Chiesa, esprimen­do così la pro­pria volontà di affidarsi completa­mente a Lei e di legare indis­solubilmente il proprio servizio a Ma­ria attraverso l’ossequio a Gesù Cristo.

I grandi mistici carmelitani hanno in­teso l’esperienza di Dio nella propria vita come un cammino di perfezione  (S. Teresa di Gesù) , come una salita del monte Carmelo  (S. Giovanni della Croce) .
In questo itinerario è presente Maria. Ella  – invocata dai Carmelitani come Madre, Patrona e Sorella –  diviene, in quanto Vergine purissima, modello del contemplativo, sensibile all’ascol­to e alla meditazione della Parola di Dio e obbediente alla volontà del Pa­dre per mezzo di Cristo nello Spirito Santo. Per questo nel Carmelo, e in ogni anima profondamente carmeli­tana, fiorisce una vita d’intensa co­munione e familiarità con la Vergine Santa, quale nuova maniera di vivere per Dio e di continuare qui in terra l’amore del Figlio Gesù a sua Madre Maria.
Una particolare grazia della Madonna verso i carmelitani, ricordata da una veneranda tradizione legata a S. Si­mone Stock, si è irradiata nel popolo cristiano con tanti frutti spirituali. È lo scapolare del Carmine, mezzo di affiliazione all’Ordine del Carmelo per partecipare i benefici spirituali e veicolo di tenera e filiale devozione mariana.
Mediante lo scapolare i devoti della Madonna del Carmine esprimono la volontà di plasmare la loro esistenza sugli esempi di Maria  – la Madre, la Patrona, la Sorella, la Vergine puris­sima –  accogliendo con cuore purifi­cato la Parola di Dio e dedicandosi al servizio dei fratelli.
Rivolgiamo insieme una fervida pre­ghiera a Maria, perché con la sua in­tercessione ottenga a ciascuno di pro­seguire sicuro nel cammino della vita e di giungere felicemente alla vetta della santa montagna, Gesù cristo, nostro Signore.
San Giovanni Paolo II