Verso la solennità della B.V. Maria del Monte Carmelo (3)


 Madre che insegna la contemplazione
"Ti saluto O Maria, piena di Grazia"
 Piccola, allora, è Maria di Nazareth, una donna come tante altre, umile, semplice, la quale un giorno si è sen­tita dire da Dio: “Tu sarai la madre di Gesù”, e da quel giorno ella ha vissu­to nella sua esistenza tutti gli atteg­giamenti che fanno di ogni credente un vero contemplativo.
Perché produca frutti nella vita del credente, la Parola di Dio ha bisogno di essere accolta con disponibilità; ma se non trova un interlocutore aperto e pronto all’ascolto, la Parola è quasi costretta all’esilio, lontana dalle nostre vicende quotidiane.E non solo. A causa di questo esilio gli uomini, anche quelli che sembra­no essere i più religiosi, sperimenta­no in maniera lacerante il silenzio di Dio: non vedono più progetti, tutto invecchia, ogni loro gesto diventa espressione di un’apatica monotonia.Ora, di fronte alla Parola che la chia­ma dal di dentro della vita, Maria ri­mane come scossa e sconvolta: si do­manda il senso profondo di quella voce che la interpella personalmente. È il turbamento dei contemplativi i quali davanti al Mistero, davanti al progetto di Dio che a loro si comuni­ca, sperimentano la propria piccolez­za e fragilità, e nel contempo si lascia­no attrarre e sedurre da esso.Maria vive il suo turbamento come una donna contemplativa che sa con­frontarsi con la Parola e attualizzarla nella propria condizione personale. Coinvolta, per grazia, nel progetto di Dio, ella cerca di far luce sulla pro­pria esistenza. Nel dialogo orante con la Parola comprende che tutto quello che sta accadendo in lei è opera dello Spirito Santo. Solo lo Spirito, infatti, è capace di fare dell’uomo una dimo­ra vivente per Dio, un luogo di acco­glienza per Lui, affinché attraverso i nostri gesti e le nostre scelte quoti­diane, Egli possa visitare gli uomini e camminare sempre con loro.
 brano tratto da Ravviva la bellezza del Carmelo, Ed. Provincia napoletana, Bari, 1993.

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