Madre che insegna la contemplazione
"Ti saluto O Maria, piena di Grazia"
Piccola, allora, è Maria di Nazareth, una donna come
tante altre, umile, semplice, la quale un giorno si è sentita dire da Dio: “Tu
sarai la madre di Gesù”, e da quel giorno ella ha vissuto nella sua esistenza
tutti gli atteggiamenti che fanno di ogni credente un vero contemplativo.
Perché produca frutti nella vita del credente, la Parola di Dio ha bisogno di essere accolta con disponibilità; ma se non trova un interlocutore aperto e pronto all’ascolto, la Parola è quasi costretta all’esilio, lontana dalle nostre vicende quotidiane.E non solo. A causa di questo esilio gli uomini, anche quelli che sembrano essere i più religiosi, sperimentano in maniera lacerante il silenzio di Dio: non vedono più progetti, tutto invecchia, ogni loro gesto diventa espressione di un’apatica monotonia.Ora, di fronte alla Parola che la chiama dal di dentro della vita, Maria rimane come scossa e sconvolta: si domanda il senso profondo di quella voce che la interpella personalmente. È il turbamento dei contemplativi i quali davanti al Mistero, davanti al progetto di Dio che a loro si comunica, sperimentano la propria piccolezza e fragilità, e nel contempo si lasciano attrarre e sedurre da esso.Maria vive il suo turbamento come una donna contemplativa che sa confrontarsi con la Parola e attualizzarla nella propria condizione personale. Coinvolta, per grazia, nel progetto di Dio, ella cerca di far luce sulla propria esistenza. Nel dialogo orante con la Parola comprende che tutto quello che sta accadendo in lei è opera dello Spirito Santo. Solo lo Spirito, infatti, è capace di fare dell’uomo una dimora vivente per Dio, un luogo di accoglienza per Lui, affinché attraverso i nostri gesti e le nostre scelte quotidiane, Egli possa visitare gli uomini e camminare sempre con loro.brano tratto da Ravviva la bellezza del Carmelo, Ed. Provincia napoletana, Bari, 1993.
dal testo