Il 30 settembre S. Teresina aprì i suoi occhi a Dio, lo vide come aveva desiderato tutta la vita.
Per pregare con tutto il Carmelo e la Chiesa
ecco la Liturgia delle Ore propria.
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Una breve scheda su di lei:
Ultima di nove figli dei coniugi Luigi Martin e Zelia Guérin, una coppia molto devota, approdata al matrimonio dopo aver entrambi accarezzato l'idea di vivere una vita consacrata a Dio. Il cammino di santità l'hanno vissuto nel sacramento del matrimonio e nell'aver generato nove figli (quattro persi in tenera età) e donati a Dio. Il nome che fu imposto all'ultimogenita è Maria Francesca Teresa. Le altre quattro sorelle (Maria, Paolina, Leonia, Celina) saranno fondamentali nella formazione di Teresina, soprattutto dopo la morte della mamma.
Durante il primo anno di vita, Teresa ha dovuto essere allattata da una nutrice perché la mamma aveva un tumore al seno. A quattro anni le muore la madre. Quella bambina che nelle sue lettere la signora Zelia descriveva come una bimba con l'argento vivo addosso, anche se molto sensibile diventa una bambina timida, silenziosa. Coccolatissima, quando sua sorella Paolina entra nel Carmelo (1882), comincia a somatizzare il proprio dolore con una “strana malattia” che le provoca allucinazioni e tremori. Un giorno, mentre le sorelle pregano per lei, le sembra di vedere la statua della Vergine che ha presso il letto sorriderle e guarirla. Le si dedica la sorella Maria e Teresa comincia a vincersi in tante piccole cose, poi nel 1886 anche Maria entra come monaca nel Carmelo. A Natale Teresa riceve quella che lei chiama la “grazia della sua conversione”. Il 9 aprile 1888, Teresa entra al Carmelo con il nome di Teresa di Gesù Bambino. A questo nome aggiunge successivamente “e del Volto santo”. A 23 anni si ammala di tisi. In quel periodo cammina quasi carponi, per la sofferenza e prega Dio che quel suo modo di soffrire possa essere di aiuto a un missionario.
Ecco perché la Chiesa l’ha proclamata patrona delle missioni. Il Carmelo è soprattutto interiorità. Teresina è diventata per la sua amicizia con Dio Suo un prolungamento. Non è mai uscita da monastero, ma ha contribuito con la sofferenza offerta alla missione apostolica dei missionari.
- Dall'Udienza generale di papa Benedetto XVI (6 aprile 2011)
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