QUELL'ALLEGRO SCAMPANELLIO



Il 24 agosto 1562 un allegro scampanellio annunciò a tutta la città di Avila la nascita di un nuovo monastero. C’ erano già 11 monasteri carmelitani in Spagna, ma questo che nasceva era il primo frutto della  grande riforma teresiana: il monastero di San Giuseppe, in cui le prime 4 novizie vestirono l’abito delle  carmelitane scalze.
 
Qui arrivò anche Teresa nel luglio successivo e si racconta che dopo essersi fermata nella Chiesa di san Vincenzo si tolse le scarpe ed entrò in monastero a piedi nudi. Quello di San Giuseppe fu il primo di sedici monasteri fondati nei successivi vent’anni, fino cioè alla morte di Teresa di Gesù.
 Nel Congresso sul Libro della Vita tenutosi nell'estate 2010 nella Cities di Avila,  di p. Teófanes Egido tenne una conferenza centrata sul senso ecclesiale e sociale della fondazione di San Giuseppe, due aspetti strettamente uniti fra loro. Si trattava per Teresa di una società sacralizzata. Il relatore fece riferimento alla migliore documentazione a disposizione sul monastero di S. Giuseppe: i capitoli dal 32 al 36 della Vita e il libro delle Fondazioni (F. 9,3); nonché la storia del monastero di San Giuseppe di P. Ruano, dal 1562 al 1568 è una sorta di enciclopedia in otto volumi. Esiste una bibliografia molto ricca a proposito. Dalla lettura di questi documenti si può seguire come Teresa progettò un monastero di clausura con poche monache, ispirato alla povertà francescana (che apprese dal suo confessore S. Pietro di Alcantara). Confortata dalle rivelazioni private che le donava il Signore, Teresa era così guidata nella realizzazione della sua prima fondazione. Decise di organizzare tutto con un estremo rigore, con il nascondimento, la penitenza e l’orazione. Tra le novità anche una statua di Maria e una di San Giuseppe come “custodi” delle porte del monastero: una novità rispetto agli altri monasteri (Vita 32,11). Cominciarono le persecuzioni a Teresa, nel monastero dell’Incarnazione. P. Teófanes ha ricordato che Teresa procedette in segreto per poter disporre della casa dove fondare il 24 agosto del 1562 il suo primo monastero. La santa rivelò le difficoltà che dovette superare (Vita 36,9). Furono lunghi mesi si sofferenza e silenzio. Ne parlò nella Vita con molta delicatezza l’opposizione anche di alcuni suoi confessori (Vita 33,7), la mancanza di un conforto amico, il pericolo dell’Inquisizione.

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